Migrazione Sanitaria in Italia: nuovi dati

l'immagine mostra il titolo della ricerca "curarsi lontano" e una famiglia che sta per partire per la migrazione sanitaria in Italia

Curarsi lontano, un evento organizzato da A Casa Lontani Da Casa, ha messo in luce l’impatto della migrazione sanitaria in Italia.

La nuova ricerca, commissionata a Doxapharma e presentata durante l’evento, ha portato l’attenzione su un fenomeno poco conosciuto ma molto vissuto, che coinvolge oltre 750.000 persone ogni anno.

Presentata ufficialmente lo scorso 31 ottobre a Milano, la ricerca ha coinvolto un campione di 250 migranti sanitari e dei loro accompagnatori, rappresentativo della totalità degli italiani che intraprendono viaggi per cure, evidenziando il panorama complesso e rilevante che circonda la migrazione sanitaria nel paese.

Valerio Albertini, Business and Operations Director di DoxaPharma, insieme ad altri esperti del settore, ha sottolineato l’importanza di questa ricerca e dei dati significativi emersi sulla migrazione sanitaria in Italia. Questa ricerca ha permesso di comprendere meglio la realtà delle persone coinvolte nella migrazione sanitaria in Italia, una realtà spesso sottovalutata ma che non può essere ignorata per la gestione ottimale delle cure mediche a livello nazionale.

I risultati della ricerca sulla migrazione sanitaria in Italia

Una delle rivelazioni più sorprendenti riguarda la vastità del fenomeno: oltre 750.000 individui lasciano le proprie abitazioni annualmente per intraprendere un percorso di cura. La ricerca sottolinea che la maggioranza dei “migranti sanitari” (63%) sono donne di circa 45 anni, provenienti principalmente dal Sud e dalle Isole. Le patologie che maggiormente spingono a effettuare una trasferta sanitaria sono in particolare di problemi oncologici (14%) e cardiaci (13%).

Inoltre, la ricerca ha sottolineato come il 78% dei partecipanti debba viaggiare per oltre 200 km per ricevere le cure necessarie, con la Lombardia come destinazione principale di oltre 200.000 migranti l’anno, seguita da Emilia-Romagna, Veneto e Lazio.

“A Casa Lontani Da Casa svolge una funzione di supporto preziosa, concentrando oltre la metà delle sue risorse alloggiative nella nostra regione e nella nostra città per garantire a chi ha più bisogno la possibilità di ricevere le cure più adeguate. Il rischio di finire in povertà per affrontare questo tipo di spese legate alla malattia e alla necessità di fare lunghi viaggi per accedere alle cure è sempre più concreto e spesso interviene su situazioni economiche già compromesse. I dati della ricerca ci raccontano, infatti, di una inefficienza del sistema sanitario che viene scaricata sulle persone più fragili che spesso non vedono garantito il loro diritto alla salute. Questo ci impone una riflessione sulla necessità di un ripensamento complessivo degli equilibri tra i sistemi sanitari regionali e sul meccanismo dei rimborsi che non può essere più rimandato” ha affermato Lamberto Bertolé, Assessore Welfare e Salute del Comune di Milano.

Il tempo medio di permanenza in un’altra città è di circa 7 giorni, periodo durante il quale entità come la nostra organizzazione entrano in gioco offrendo supporto concreto. Con oltre 50 associazioni in Italia e 108 case di accoglienza, il sostegno include l’ospitalità a prezzi calmierati o gratuiti, il supporto economico e psicologico gratuito per gli accompagnatori.

 Persone oltre i numeri

Per noi, da sempre, oltre i numeri ci sono le persone. Vite reali che vengono stravolte dalla malattia e dalle difficoltà vissute lontano da casa e persone che cercano, oltre alla cura, assistenza, accoglienza e, oggi più che mai, aiuto.

Il panel di relatori ha ribadito l’importanza di affrontare questo fenomeno complesso e di agire congiuntamente per offrire supporto e assistenza a coloro che affrontano la migrazione sanitaria.

“Il disorientamento è l’esperienza emotiva maggiormente descritta dalle persone che viaggiano per motivi di salute. Un vissuto caratterizzato da ansia e confusione e che richiede una accoglienza che garantisca la presenza di riferimenti solidi sia per i bisogni pratici sia per quelli emotivi” – commenta Laura Gangeri, Vicepresidente di A Casa Lontani Da Casa. 

Sono intervenuti anche Andrea Terenzi, Quantitative Research Manager di Doxapharma, Guido Arrigoni, Presidente di A Casa Lontani Da Casa, Marco Rasconi, Membro della Commissione Centrale di Beneficenza e Commissione Servizi alla Persona di Fondazione Cariplo, Anna Roli, Direttore s.c. Qualità e Risk Management Istituto Nazionale dei Tumori Milano, Luisa Bruzzolo, Direttrice Generale di LILT Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Milano Monza Brianza, Giordana Cortinovis, Customer Experience, Marketing & Communication Director Teva Italia e Guja A. Ventura, Amministratore Delegato International Care Company SpA.

“La capacità unica di A Casa Lontani Da Casa di fare Rete e sviluppare collaborazioni sinergiche tra associazioni, in grado di “allearsi” per fornire ai pazienti e ai loro caregiver un beneficio ancora più grande, ha spinto Teva a sostenere questo progetto anno dopo anno, con la passione che da sempre ci contraddistingue e che si fa ancora più forte quando abbiamo la possibilità di contribuire concretamente alla salute e al benessere della comunità in cui operiamo – afferma Giordana Cortinovis, Customer Experience, Marketing &Communication Director di Teva – La mobilità sanitaria è un fenomeno che tocca tutti da vicino e che crea grande smarrimento e disagio alle persone che l’affrontano. Per questo siamo molto orgogliosi di poter supportare il grande lavoro svolto da A Casa Lontani Da Casa, confermando il nostro impegno verso la cura dei pazienti.”

I prossimi passi

La presentazione della ricerca ha portato ad un impegno comune per ampliare l’aiuto ai malati migranti in difficoltà, aumentare la consapevolezza di questa realtà e favorire la connessione tra stakeholder per rispondere ai bisogni di chi necessita di cure lontano da casa. 

L’evento e la ricerca hanno confermato la necessità di un impegno continuo per migliorare la gestione della migrazione sanitaria in Italia e ha messo in luce l’importanza di unire le forze per fornire un sostegno migliore e più efficiente a coloro che devono affrontare la migrazione sanitaria.

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